Gorizia (venerdì, 10 ottobre, 2025) — Un messaggio forte e attuale quello lanciato oggi da Gorizia con l’avvio di “Terre di Pace”, il nuovo festival del dialogo interreligioso che unisce fedi, culture e linguaggi per costruire un futuro di convivenza e giustizia condivisa. L’iniziativa, promossa dal Comune di Gorizia nell’ambito di GO!2025, nasce come laboratorio permanente di incontro tra religioni e comunità, ed è stata presentata questa mattina in Municipio dai rappresentanti delle principali confessioni religiose del territorio.
di Martina Santucci
Cinque giorni di incontri, forum, spettacoli e momenti simbolici, con un obiettivo chiaro: usare il dialogo come “prima forma di disarmo”, in un mondo segnato da guerre, diseguaglianze e divisioni crescenti. A inaugurare il festival sarà, mercoledì 29 ottobre, lo storico e giornalista Paolo Mieli, con un intervento sul ruolo delle religioni nei conflitti di ieri e di oggi.
Le comunità cattolica, islamica, ebraica, buddista e metodista hanno deciso di sedersi attorno allo stesso tavolo, condividendo esperienze, sensibilità e responsabilità comuni. Tra i temi affrontati: la parità di genere, il ruolo delle donne nella costruzione della pace, la sostenibilità ambientale e la cultura della cura. Un filo conduttore attraversa l’intero programma: la pace come valore dinamico, che si realizza nel rispetto e nella cooperazione quotidiana.
“Non si tratta solo di un festival, ma di un nuovo modo di pensare le relazioni umane”, ha dichiarato Patrizia Artico, assessore alla Capitale Europea della Cultura, sottolineando il ruolo delle nuove generazioni nel portare avanti il dialogo. Da parte delle comunità religiose, forte è stata la volontà di partecipare attivamente a un processo condiviso di costruzione sociale, dove l’identità non si perde, ma si arricchisce nel confronto con l’altro.
Gorizia e Nova Gorica, terre segnate dai conflitti del Novecento, oggi si propongono come esempio concreto di riconciliazione. “Terre di Pace” è il primo passo di un cammino che punta a trasformare il confine in un ponte, e le differenze in risorse per la convivenza.
Last modified: Ottobre 10, 2025

