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Gorizia: dal carcere Mulas si dice pentito per la violenza su minore e chiede aiuto

Gorizia (Mercoledì, 14 maggio 2025) — Recluso nel penitenziario isontino dopo il grave episodio di violenza su una minorenne a Mestre, il quarantacinquenne Massimiliano Mulas, originario della Sardegna ma nato in Germania, avrebbe espresso la volontà di intraprendere un percorso di recupero. Attualmente detenuto in una sezione dedicata a reati sessuali, l’uomo, con un passato di residenza in diverse regioni italiane tra cui il Cuneese, tramite il suo legale ha fatto sapere di essere profondamente pentito per quanto accaduto.

di Alessio Bianchi

L’avvocato Ignazio Ballai, recatosi nei giorni scorsi nel carcere di Gorizia per incontrare il suo assistito, ha riferito ai media le intenzioni di Mulas. Durante il colloquio, quest’ultimo avrebbe manifestato un forte desiderio di porgere le proprie scuse alla famiglia della vittima e alla bambina stessa, dichiarando di vivere un profondo tormento interiore e di essere pronto ad affrontare un serio cammino di riabilitazione personale e terapeutica. Alla base di questa richiesta, sempre secondo quanto riferito dal legale, ci sarebbero anche pregressi problemi di salute mentale.

Il fatto per cui Mulas si trova dietro le sbarre risale al 10 aprile scorso, quando una bambina di undici anni sarebbe stata seguita e poi aggredita nei pressi della sua abitazione a Mestre. Le accuse nei confronti dell’uomo sono pesanti: violenza sessuale aggravata e violazione di domicilio.

Parallelamente, un altro fronte giudiziario si è aperto a Cuneo. La procura locale ha avviato un’indagine su una presunta aggressione sessuale avvenuta nel Saviglianese, per la quale è stata richiesta una nuova misura cautelare nei confronti di Mulas. Anche in questo caso, la vittima sarebbe una bambina di età simile. Tuttavia, Mulas nega con forza qualsiasi coinvolgimento in questo secondo episodio e si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio in carcere.

A complicare ulteriormente la situazione giudiziaria, figura anche un fascicolo aperto dalla Procura di Torino per un presunto porto abusivo d’armi risalente al periodo in cui Mulas risiedeva nel Cuneese. Si configura dunque un quadro complesso e delicato, con diverse procure al lavoro sulla figura dell’uomo.

Mentre le indagini proseguono e si attendono le decisioni dei magistrati, Mulas rimane in carcere a Gorizia. Il suo difensore ha annunciato ulteriori accertamenti, a partire dall’analisi della documentazione clinica custodita presso l’ospedale di Perugia, al fine di valutare se i disturbi psichici pregressi possano avere un peso significativo nel procedimento penale in corso.

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Last modified: Maggio 14, 2025
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