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Gorizia incontra Dante: l’audacia di un poeta oltre i limiti

GORIZIA (Sabato, 12 aprile 2025) — L’audacia di Dante: un viaggio oltre i limiti umani, tra poesia e teologia. Andrea Mazzucchi ha illuminato il Festival Treccani con una disamina profonda del rapporto di Dante con il concetto di confine, esplorando come il poeta abbia saputo tracciare i limiti dell’esperienza umana attraverso la sua opera.

di Alessio Bianchi

“Gorizia, città di confine, scenario perfetto per un’indagine sulla lingua e il suo superamento”, ha esordito Mazzucchi, docente di Filologia italiana all’Università di Napoli. L’analisi si è concentrata sulla “Commedia” e sulla capacità di Dante di descrivere la realtà in tutte le sue sfaccettature, dalle più oscure alle più sublimi. Attraverso il “folle volo di Ulisse”, Mazzucchi ha evidenziato come Dante sfidi i limiti imposti, spingendosi oltre le colonne d’Ercole della conoscenza umana.

Il viaggio di Dante è un susseguirsi di attraversamenti: dai cerchi infernali al monte del Purgatorio, fino all’Empireo, luogo dove le categorie spazio-temporali si dissolvono. Qui, Dante sperimenta l’indicibile, incontrando la divinità in un’esperienza che va oltre le capacità umane di comprensione e narrazione.

Mazzucchi ha evidenziato come Dante utilizzi neologismi come “trasumanar” per forzare i limiti del linguaggio, cercando di descrivere l’ineffabile. Il poeta, pur dichiarando di aver visto l’Empireo, ammette l’impossibilità di raccontare appieno la sua esperienza, riconoscendo la necessità di “saltare” alcuni passaggi. La “Commedia” diventa così un viaggio che supera i confini fisici e linguistici, un’esplorazione dell’umano e del divino che ancora oggi affascina e interroga.

La riflessione di Mazzucchi ha offerto una nuova chiave di lettura dell’opera dantesca, sottolineando la sua modernità e la sua capacità di parlare all’uomo contemporaneo.

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Last modified: Aprile 12, 2025
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