Gorizia (Mercoledì, 7 maggio 2025) — Dalle ceneri della vecchia dogana rinasce un polo culturale e turistico: l’interporto si trasforma.
di Alessio Bianchi
L’area un tempo nevralgica per l’economia di confine, situata strategicamente tra l’interporto SDAG e l’autostrada verso Lubiana, si appresta a vivere una nuova stagione. Grazie al progetto Interreg “Visioni incrociate”, questi spazi in disuso si vestiranno di una veste artistica contemporanea, firmata da Andrea Antoni, e saranno internamente riqualificati per accogliere eventi espositivi, culturali e performativi, mantenendo al contempo una funzionale area ristoro.
“In questa zona transfrontaliera, dove un tempo un confine marcato divideva, oggi con questo progetto Interreg abbiamo voluto creare un ponte culturale, una vera e propria porta di dialogo tra l’Italia e la Slovenia” ha dichiarato con entusiasmo Giuliano Grendene, amministratore unico dell’Interporto di Gorizia.
L’idea di trasformare un autoporto in un centro culturale polifunzionale nasce dalla constatazione della perdita di funzione di questi spazi con la caduta del confine. Come spiega Andreja Grom, della direzione del progetto Interreg Italia-Slovenia, l’obiettivo è “gestire questa trasformazione mettendola al servizio delle comunità limitrofe al confine“.
Un aspetto cruciale dell’iniziativa è la sostenibilità, come sottolinea Ezio Benedetti del Gruppo Europeo di Cooperazione territoriale. “Parliamo di una sostenibilità progettuale, garantendo uno spazio duraturo per la cittadinanza; ambientale, incentivando una mobilità sostenibile per i turisti; e infine, di riqualificazione di un’area che presentava anche delle criticità ambientali.“
Last modified: Maggio 7, 2025