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Gorizia: martedì 1 luglio riapre la Sinagoga, la più antica della regione. Tante le iniziative dedicate a Carlo Michelstaedter

Gorizia (venerdì, 27 giugno 2025) — Da luglio ci sarà ancora un motivo in più per venire a Gorizia e approfondirne la storia: la Sinagoga da martedì 1 luglio sarà nuovamente accessibile, dopo i lavori di riqualificazione che hanno riportato l’edificio al suo fascino originario.

di Alessio Bianchi

Le giornate di apertura del tempio di via Ascoli saranno martedì, venerdì e domenica, dalle 10 alle 18, con ingresso libero. Sarà visitabile anche nelle festività del 15 agosto, 1 novembre e 26 dicembre, con lo stesso orario, mentre sono previste chiusure il 24, 25 e 31 dicembre. La gestione delle aperture è stata affidata a ISO COOP Società Cooperativa Sociale.

La riapertura della Sinagoga di Gorizia, la più antica del Friuli Venezia Giulia, rappresenta un tassello di fondamentale importanza nella già grandissima offerta culturale che caratterizza GO! 2025. Per questo sarà al centro di percorsi di visita che permetteranno di conoscere e approfondire la storia della comunità ebraica nella nostra città”, ha rimarcato il sindaco, Rodolfo Ziberna. Per organizzare al meglio le visite guidate, come ricordato dall’assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Oreti, il Comune sta definendo un calendario insieme a Promoturismo. La Sinagoga sarà inserita in una serie di percorsi dedicati all’approfondimento di una pagina di grande importanza per la storia della città, così come accade già con le strade circostanti che appartenevano al ghetto.

Il sindaco ha proseguito ricordando che in questo contesto si inseriscono le tante iniziative che ruotano intorno al grande filosofo di fama internazionale Carlo Michelstaedter: “Il regista e attore Massimiliano Finazzer Flory ha dedicato a Michelstaedter il docufilm “Nel tuo occhio”, realizzato in collaborazione con RAI Cinema, con il sostegno della Regione e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in collaborazione con il Palazzo del Cinema Gorizia, che sarà proiettato a Palazzo Coronini Cronberg giovedì 24 luglio nell’ambito dell’Amidei. Palazzo Paternolli, appena ristrutturato, tra qualche mese aprirà e metterà a disposizione la Soffitta di Michelstaedter, che tornerà così a essere luogo di incontri culturali. A lui saranno dedicati anche un fumetto del Punto Giovani e un musical lirico del Kulturni Center Lojze Bratuž. Non dimentichiamo poi i manoscritti originali e le edizioni delle sue opere e dei saggi che lo riguardano che fanno parte del Fondo Michelstaedter, consultabile nella Biblioteca Statale Isontina. A tal proposito ringrazio il direttore della stessa Luca Caburlotto e Antonella Gallarotti, per la costante attività volta a valorizzare questo patrimonio”.

Come spiegato dal vicesindaco, Chiara Gatta, il filosofo goriziano non sarà solo protagonista del fumetto frutto del laboratorio promosso nei mesi scorsi dal Punto Giovani, ma anche di un gioco da tavola, volto a conoscere alcune figure storiche della città. I rappresentanti del Bratuž hanno invece illustrato due diverse iniziative. La prima sarà realizzata grazie anche a un contributo della Fondazione Carigo e alla collaborazione con Amici di Israele, Biblioteca Statale Isontina, ICM, Società filologica e poli liceali italiano e sloveno di Gorizia, con il titolo “La vita turbolenta del giovane Michelstaedter”. Sono previste conferenze dedicate agli studenti e la presenza di una statua vivente, che racconterà la storia di Michelstaedter e distribuirà mappe dei luoghi di interesse del percorso ebraico cittadino. Nell’ambito di Cross stories, sarà poi realizzato il musical lirico “La furia del mare”, in lingua italiana con sottotitoli in sloveno e inglese, che andrà in scena a febbraio.

I lavori – Lo storico edificio è stato sottoposto a una serie di interventi volti a contrastare i segni lasciati dal tempo: come illustrato dall’architetto Paolo Volpi Ghirardini, che ha seguito i lavori, si è proceduto in particolare per rimediare alle conseguenze di opere eseguite maldestramente negli anni ’70, che hanno appesantito la struttura e hanno contribuito alle infiltrazioni. Inoltre sono state eseguite la levigatura e la tinteggiatura delle pareti esterne, il ripristino delle cornici decorative, la pulizia delle pietre che si trovano a fianco del cancello e la messa in sicurezza dei serramenti, per un totale di 270mila euro. Procedono intanto i lavori per rendere ancora più fruibile e per aggiornare la sala dedicata al filosofo goriziano Carlo Michelstaedter, oltre che per mettere a punto il nuovo allestimento del museo “Gerusalemme sull’Isonzo”.

La storia della Sinagoga – Gorizia ha avuto storicamente accertata la presenza di una comunità ebraica fin dal XIII secolo. Il primo insediamento cittadino è testimoniato nella “terra di sotto” ai piedi del Colle del Castello, nel vicolo che a tutt’oggi conserva l’antico toponimo di Cocevia. Della fine del XVII secolo poi, per volontà dell’Imperatore Leopoldo I, fu istituito il Ghetto di Gorizia dove gli ebrei praticavano le loro attività commerciali, bancarie e manifatturiere legate alla lavorazione della seta. In questo contesto, nel corso dei secoli, molti studiosi e letterati ebrei si guadagnarono ampia fama tanto da far conoscere Gorizia come la “piccola Gerusalemme sull’Isonzo”. Pur non essendo mai una comunità molto numerosa, quella ebraica fu per la storia della città una presenza importante nell’ambito della borghesia cittadina sotto il dominio asburgico quasi totalmente irredentista: molti i protagonisti della Comunità che aderirono all’idea nazionale italiana almeno fino al 1938. ovvero fino all’emanazione delle leggi razziali. Con l’occupazione nazista, il 23 novembre 1943, tutti gli ebrei rimasti in città furono deportati ad Auschwitz e pochissimi fecero ritorno. Nel 1969 la decimata Comunità goriziana si unì a quella di Trieste. Costruita nel 1756, la Sinagoga fu utilizzata dalla Comunità ebraica di Gorizia fino a quell’anno. Nel 1978 la Comunità di Trieste donò l’edificio in abbandono al Comune, perché lo restaurasse e lo destinasse ad attività culturali riguardanti l’ebraismo: dopo una serie di importanti lavori di restauro la riapertura del Tempio avvenne nel 1984. Attualmente il Tempio non è adibito al culto. La Sinagoga, di rito askenazita, fu costruita nella seconda metà del XVIII secolo: nel 1894, a fronte dell’abbattimento di alcune case del Ghetto, fu realizzato il cortile d’accesso preceduto dal portone coronato da un frontone che si affaccia tutt’oggi sulla via Ascoli. Entrando una lapide ricorda gli ebrei deportati nel ’43 e accanto si può ammirare una scultura dedicata di Simon Benetton. Il Tempio conserva la profonda suggestione di un luogo fuori dal tempo visto che poche modifiche sono intervenute dal Settecento: l’ampia sala è sovrastata da un sontuoso matroneo ligneo a balconata e, grazie ad ampie finestre e due splendidi lampadari in ferro battuto, la Sinagoga è particolarmente luminosa. A lato troviamo i banchi lignei dei fedeli e sulla parete di fondo il tabernacolo costituito da quattro colonne tortili in marmo scuro è protetto da una balausta in ferro battuto e dorato: all’interno veniva posto il rotolo delle Sacre Scritture ovvero la Torah mentre sul lato opposto una pedana rialzata per chi legge le Scritture durante i riti. Dietro l’edificio il giardino è intitolato a Bruno Faber, il neonato goriziano deportato nel ’43 ad Auschwitz, da cui non fece ritorno.

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Last modified: Giugno 27, 2025
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