MONFALCONE (Venerdì, 14 marzo 2025) – Cristiana Morsolin e Alessandro Saullo, candidati di Monfalcone Civica e Solidale, replicano duramente alle dichiarazioni della sindaca Anna Cisint sul rapporto tra il centrosinistra e gli stranieri a Monfalcone.
di Marco Chirico
“Le esternazioni di Cisint sono parte dell’assurdo clima che si è creato in questa città negli ultimi due anni”, affermano i due consiglieri uscenti. “Oggi non trova di meglio che attaccare una lista che ha democraticamente raccolto le firme per partecipare alle elezioni, peraltro fuori dal centrosinistra”. Secondo i candidati civici, Cisint caratterizza la sua campagna elettorale con un’unica narrazione, quella della lotta contro gli stranieri. Tuttavia, sottolineano, “in questo caso si tratta di cittadini italiani, riconosciuti tali dalle leggi dello Stato”.
“La città ha bisogno di altro, non di una guerra di religione inventata”, aggiungono Morsolin e Saullo, evidenziando la necessità di maggiori servizi per anziani, giovani e donne, ancora penalizzate in termini salariali.
Troviamo assurdo dover ribadire che “garantire a tutti il diritto di presentarsi alle elezioni è un principio democratico fondamentale”, affermano i candidati, che definiscono “un segnale di debolezza” il fatto che Cisint si lamenti di ciò. Dopo nove anni di governo, secondo Morsolin e Saullo, la sindaca tenta di attribuire al centrosinistra la responsabilità del clima di scontro culturale e religioso che, invece, ha contribuito ad alimentare. “Uno scontro portato avanti con evidente tornaconto elettorale, che l’ha condotta sulle TV nazionali e al Parlamento europeo, con effetti negativi sulla percezione della città”.
Critiche anche su sanità, lavoro, diritto alla casa e servizi per le donne: “Tutti temi buoni per la campagna elettorale di Cisint, ma senza risultati concreti”. Secondo i candidati, nulla è stato fatto per migliorare la qualità del lavoro, i servizi per le donne, l’accessibilità agli alloggi o l’integrazione nei luoghi di lavoro e nelle scuole.
Morsolin e Saullo denunciano una città divisa: “Se oggi esistono due Monfalcone che non si parlano, è anche per l’incapacità di chi ha governato di mediare e trovare soluzioni”. Criticano la linea della sindaca, volta a rafforzare il proprio ruolo all’interno dell’estrema destra europea, e notano come persino all’interno del centrodestra ci siano malumori: “Figure di peso come Garritani e Del Pizzo hanno scelto di non candidarsi, mentre Fasan sembra non riuscire a prendere la parola in sua presenza”.
In conclusione, i candidati di Monfalcone Civica e Solidale rivendicano un approccio diverso: “Abbiamo cercato di unire le diverse anime della città, senza polarizzare lo scontro tra italiani e stranieri”. Propongono “uno spazio di discussione, ascolto e solidarietà, consapevoli che la sfida dell’integrazione deve essere affrontata con buon senso e senza radicalismi”.
Last modified: Marzo 13, 2025