Monfalcone — Il Consiglio comunale di Monfalcone si è espresso con una voce sola. All’unanimità, con 21 voti favorevoli su 21, l’Aula ha approvato la mozione che chiede a Fincantieri di avviare un nuovo modello produttivo per lo stabilimento di Panzano, ponendo al centro sicurezza, legalità e tutela del lavoro. La discussione si è aperta con la proiezione di una video-denuncia toccante di un operaio straniero, vittima di caporalato, portata in Consiglio dall’onorevole Anna Maria Cisint, già sindaco e oggi consigliere delegato alla Sicurezza.
di Martina Santucci
Il racconto dell’operaio – minacciato, picchiato e costretto a restituire parte del salario – ha riacceso l’attenzione sul tema dello sfruttamento e sul sistema di appalti e subappalti che caratterizza la filiera produttiva del cantiere. La mozione, presentata dalla stessa Cisint e arricchita con proposte della minoranza, è diventata un documento condiviso e trasversale, simbolo di una città che intende tutelare la dignità dei lavoratori e chiedere con forza un cambiamento strutturale.
Otto i punti principali individuati dal Consiglio per avviare un confronto con l’azienda: revisione del modello produttivo, formazione, investimenti in tecnologia, superamento del ricorso alla manodopera a basso costo, riforma del sistema degli appalti, responsabilità sociale d’impresa, tutela dei diritti e rafforzamento del welfare locale. Il documento impegna inoltre la Giunta a sollecitare un dialogo trasparente con Fincantieri, a sostenere la legalità e a chiedere al Governo l’abrogazione del Decreto 34/2023 sul “Fondo vittime dell’amianto”.
“Abbiamo posto le basi per un cambiamento necessario – ha dichiarato Cisint –. Non è un punto di arrivo, ma l’inizio di una vertenza che dovrà tradursi in azioni concrete. Non possiamo accettare un modello che sacrifica i diritti dei lavoratori e la coesione sociale.”
Soddisfatto anche il sindaco Luca Fasan, che ha definito la giornata “un momento di grande valore istituzionale per Monfalcone”. “Con questa mozione – ha detto – la città parla con una sola voce per la dignità e la sicurezza del lavoro. È un segnale forte di unità e responsabilità che restituisce forza al nostro territorio e rispetto a chi ogni giorno contribuisce con il proprio impegno alla crescita della comunità.”
Last modified: Novembre 4, 2025

