Gorizia (Martedì, 15 aprile 2025) — Massimiliano Mulas, il 45enne accusato di aver violentato una bambina di 11 anni a Mestre, è stato trasferito nel carcere di Gorizia. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio.
di Alessio Bianchi
La decisione è stata presa a causa della natura del reato, che richiede una struttura carceraria più adeguata rispetto a quella di Santa Maria Maggiore a Venezia, dove Mulas era stato inizialmente recluso. L’avvocato Ignazio Ballai, difensore di Mulas, ha dichiarato di essere in attesa di poter esaminare le carte relative al caso e ai trascorsi violenti del suo assistito.
Due giorni prima dell’aggressione alla bambina, Mulas era stato fermato dalla Polfer di Torino e denunciato per possesso di un’arma, un coltello che potrebbe essere stato utilizzato per minacciare la vittima. La violenza si è consumata giovedì scorso: la bambina, mentre tornava a casa dalla palestra, si è accorta di essere seguita da Mulas e ha chiamato un’amica per sentirsi più sicura. Una volta arrivata a casa, l’uomo l’ha spinta all’interno e ha commesso la violenza. L’amica della vittima è stata sentita in audizione protetta.
Mulas ha un passato segnato da episodi di violenza: nel 1988, a 19 anni, decapitò un cane e inviò la testa a una ragazza con una lettera minatoria. Nel 2002, a Cavalese, tentò di violentare una turista dopo averla rapinata. Nel 2006, nel padovano, rapinò e minacciò una studentessa, e successivamente aggredì una studentessa americana. Nel 2019, a Perugia, aggredì una 14enne. Nonostante questi precedenti, Mulas era a piede libero.
Last modified: Aprile 15, 2025