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Monfalcone e i luoghi di culto: dopo le sentenze, resta aperto il nodo del “carico urbanistico”

Monfalcone (Venerdì, 4 aprile 2025) — Le sentenze del Consiglio di Stato sul caso dei centri di preghiera islamici di Monfalcone, sebbene definitive, non placano le diverse interpretazioni e lasciano aperto il nodo cruciale del carico urbanistico.

di Alessio Bianchi

Se da un lato l’amministrazione comunale esprime soddisfazione per l’accoglimento dei propri appelli, dall’altro il legale delle comunità musulmane, Vincenzo Latorraca, pur prendendo atto delle decisioni, pone l’accento sul nodo del “carico urbanistico” come unico profilo critico emerso dalle sentenze relative ai centri di culto.

Secondo il legale, le sentenze avrebbero implicitamente confermato la possibilità per le associazioni di svolgere le proprie attività, incluso il culto, all’interno degli immobili. Latorraca ha inoltre precisato che, in base al piano regolatore vigente, l’insediamento di luoghi di culto nelle zone in cui operano le associazioni sarebbe ammissibile, contrariamente a quanto sostenuto dal Comune. La questione si sposterebbe quindi sull’aumento del carico urbanistico che deriverebbe dall’afflusso di un numero consistente di persone. Tale incremento, comportando un cambio di destinazione d’uso, renderebbe necessario un apposito titolo edilizio.

Latorraca ha concluso che le decisioni del Consiglio di Stato non rappresentano la fine della vicenda, bensì un punto di partenza, auspicando che il rilascio del titolo edilizio possa consentire una maggiore affluenza e la piena esercitazione delle attività.

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Last modified: Aprile 4, 2025
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