Gorizia (Mercoledì, 30 aprile 2025) — Rincari rifiuti e acqua, stangata sulle famiglie di Trieste e Gorizia. Pordenone maglia nera per aumenti.
di Alessio Bianchi
Le tasche dei cittadini di Trieste e Gorizia sono le più colpite dalle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti in Friuli Venezia Giulia. Secondo un’indagine di Federconsumatori e Adiconsum, nel capoluogo giuliano una persona sola in un’abitazione di 60 metri quadri spende in media 118 euro l’anno, mentre a Gorizia una famiglia di tre persone residente in 100 metri quadri ne sborsa ben 276. A destare particolare preoccupazione sono gli aumenti più consistenti registrati a Pordenone tra il 2020 e il 2024, con un’impennata media del 22,5% per i single e quasi del 24% per i nuclei familiari di tre persone.
Unica eccezione in questo scenario di rincari è Trieste, dove gli adeguamenti tariffari per i rifiuti si sono mantenuti al di sotto dell’inflazione cumulata nello stesso periodo (17%). Nelle altre province, invece, gli incrementi hanno superato il 20% per la maggior parte delle utenze domestiche. La situazione non è migliore per le attività commerciali, che in media hanno subito rialzi tra il 10% e il 20%, con punte che toccano addirittura il 35%.
L’analisi delle associazioni dei consumatori si è estesa anche alle tariffe del servizio idrico. In questo caso, la bolletta più salata arriva da Acegas-Aps-Amga nel bacino di Trieste, con una spesa di 501 euro annui per una famiglia di tre persone con un consumo di 150 metri cubi. All’opposto, è il Cafc ad applicare le tariffe più contenute, con costi che variano dai 286 euro di Udine ai 290 della Carnia, fino ai 293 dei comuni del bacino storico del Consorzio. Nonostante ciò, nell’ultimo anno si è registrato un aumento medio del 5% in tutti i bacini, evidenziando una disomogeneità che si spera possa essere superata con le future fusioni tra gestori.
Proprio sulla disparità tariffaria tra territori, soprattutto per quanto riguarda la Tari, Federconsumatori e Adiconsum intendono avviare un confronto con gli enti preposti, a partire da Comuni e Autorità unica per i servizi idrici e rifiuti. L’obiettivo, come sottolinea Angelo D’Adamo, Presidente regionale di Federconsumatori, è quello di raggiungere «una tariffa che abbia maggiore equità». Un segnale positivo in questa direzione è rappresentato dalla diffusione della tariffa puntuale, legata all’effettiva produzione di rifiuti, già adottata nel 20% dei comuni della regione.
Last modified: Aprile 30, 2025