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Uil a Gorizia: stop al precariato, futuro per i giovani del Friuli

Gorizia (Giovedì, 15 maggio 2025) — Precariato e fuga dei giovani: la Uil mette il Friuli Venezia Giulia sotto la lente d’ingrandimento nel suo tour nazionale. Sebbene la regione mostri dati occupazionali positivi, l’ombra della precarietà e l’allarmante esodo giovanile restano criticità urgenti.

di Alessio Bianchi

Il sindacato guidato da Pierpaolo Bombardieri ha fatto tappa a Gorizia, portando l’attenzione sulle problematiche del lavoro precario, sommerso e mal retribuito – con stipendi inferiori ai 24 mila euro annui – definendo questi lavoratori “fantasmi”. Un quadro che stride con i dati regionali sull’occupazione, che si attestano a un incoraggiante 70 percento, accompagnati da una crescita dei contratti a tempo indeterminato passati dal 2,4 al 7,9 percento. Un trend positivo confermato nei primi due mesi del 2025, con un ulteriore aumento delle assunzioni del 3,7 percento e un balzo del 9,5 percento per le posizioni stabili.

Tuttavia, un campanello d’allarme suona forte per quanto riguarda i giovani: ben 22 mila negli ultimi dieci anni hanno lasciato il Friuli Venezia Giulia, scegliendo altre regioni o l’estero per il proprio futuro. Matteo Zorn, segretario regionale della Uil, sottolinea con forza come “precarietà non significhi flessibilità”, ribadendo l’appello del sindacato al governo nazionale per una rinnovata centralità del contratto a tempo indeterminato, prendendo spunto da modelli virtuosi presenti in altri Paesi europei. La Uil insiste sulla necessità di politiche attive che contrastino la precarietà e offrano concrete prospettive di stabilità per le nuove generazioni, arginando così la fuga di talenti che impoverisce il tessuto sociale ed economico del territorio.

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Last modified: Maggio 15, 2025
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