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Monfalcone: Fasan e Cisint contro le “affermazioni infamanti” sul Comando di Polizia Locale

Monfalcone (mercoledì, 2 luglio 2025) — Scatta l’«operazione verità» da parte del sindaco Luca Fasan e dell’on Anna Maria Cisint, consigliere delegato, sulle vicende che hanno riguardato la vigilanza al Comune di Monfalcone dopo le prese di posizione da parte del sindacato autonomo e le strumentalizzazioni dei partiti di opposizione.

di Alessio Bianchi

Su questi aspetti – ha rilevato il sindaco Fasan – ci sono state troppe affermazioni fuori luogo e senza alcun tipo di fondamento. La nostra amministrazione ha fatto della sicurezza uno dei punti rilevanti del proprio programma in sintonia con le esigenze e le richieste dei cittadini e abbiamo intenzione di andare avanti su questo obiettivo per garantire sicurezza alla comunità garantendo nel contempo i nostri operatori. In questo senso c’è piena intesa e accordo fra la mia visione e l’azione dell’on.Cisint che ha la mia stima e il mio appoggio per come gestisce la questione. La legalità è un aspetto di fondo dell’azione del Comune che continuerà a potenziare il servizio. Ciò che non è accettabile è l’aggressione di carattere puramente personale e le polemiche strumentali e immotivate senza alcuna corrispondenza con la realtà Le nostre scelte sono frutto dell’ascolto dei cittadini. Ogni decisione che abbiamo preso nasce dalle richieste che ci sono state rivolte nel corso degli anni, soprattutto durante la campagna elettorale. Partendo da questi presupposti, non accetto lezioni da una sinistra che non è stata in grado nemmeno di gestire strategicamente la propria campagna elettorale, come dimostra la percentuale di voto ricevuta. Le decisioni condivise con l’on. Cisint sono state assunte partendo dalla sicurezza,dei nostri agenti che dei nostri cittadini. Tutte le scelte sono state fatte con responsabilità e attenzione, tenendo al centro le esigenze reali della città e del territorio”.

A sua volta, l’on Anna Maria Cisint ha smontato punto a punto le accuse rivolte all’amministrazione comunale in quella che ha definito come “un’inaccettabile azione infamante verso un comando che ha sempre funzionato bene”. Anzitutto il tema della mobilità: “Non c’è stata nessuna fuga di vigili – ha documentato Cisint – ma una situazione di avvicinamento alle sedi di residenza da parte di coloro i che hanno vinto i concorsi in loco e in tre scasi con un intercambio di operatori. Le domande pervenute in questi giorni appaiono, invece, strumentali perché manca il requisito fondamentale previsto nel contratto dell’indicazione specifica dell’ente in cui trasferirsi. Lo stesso contratto prevede che ci siano almeno 5 anni di servizio prima della mobilità, ma abbiamo deciso di dare il nulla osta allo spostamento se ci sarà l’integrazione della domanda sino a fine anno e vedremo quante di queste richieste sono reali. Anche tenuto conto che Monfalcone è l’ente che meglio retribuisce nella contrattazione decentrata il disagio del servizio esterno con 5 euro al giorno, tre volte di più dei 30 ero mensili della giunta Altran”.

Per quanto riguarda la sicurezza oggetto delle richieste del sindacato – ha sottolineato Cisint – il Comune si muove nell’ambito di tutto quanto è previsto dalla legge e dai regolamenti. Il sistema diffuso di videosorveglianza è uno strumento essenziale di deterrenza e ha portato alla riduzione dei reati. Gli operatori sono stati dotati di tutti i supporti di tutela personale al livello più alto. Gli organici sono stati incrementati sino ai limiti di legge, con 42 assunzioni negli ultimi anni anche per coprire pensionamenti e uscite e ciò ha consentito una significativa riduzione delle ore di straordinario da 614 durante il periodo Altran a 283 nel 2024. Una serie di altre richieste non trovano alcun fondamento e non sono mai emerse o esplicitate precedentemente, i turni vengono assegnati con più di un mese d’anticipo, non ci sono ferie non godute. Se vengono segnalate problematicità i dirigenti del servizio, ma anche gli amministratori, avrebbero fatto tutte le necessarie verifiche. In realtà il punto dirimente emerso nel confronto con i sindacati è quello dell’estensione del turno di servizio nelle ore serali sino all’una che risponde all’esigenza di rafforzare il presidio del territorio a favore dei cittadini. Sulla contrarietà del sindacato basata sull’esigenza di dotazione in questo caso dell’arma, in cui rientra anche il taser, abbiamo interpellato il ministero che nella sua risposta è stato assolutamente chiaro sul fatto che i Comuni possono organizzare sull’intero arco giornaliero tutti i servizi propri di istituto, senza condizionamenti. La sicurezza, il presidio del territorio, il supporto dei cittadini sono tutte competenze previste dalla legge che continueremo sviluppare portare avanti la nostra azione e quanto programmato per ampliare i servizi del corpo municipale, in coordinamento con le altre autorità di sicurezza”.

L’on. Cisint ha annunciato la presentazione, nel prossimo consiglio comunale, di un nuovo regolamento, composto di 36 articoli in linea con le nuove normative, che sostituirà quello attuale che risale al 1991 e che sarà immediatamente esecutivo con la pubblicazione all’albo e a cui seguirà l’attuazione della fase di sperimentazione dell’uso del taser e l’allargamento del turno serale sino all’una.

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Tag: Last modified: Luglio 2, 2025
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